Circocineforum

Luogo         

Siena, Fortezza medicea > Enoteca Italiana, Bastione San Filippo. Ingresso gratuito

✭ GIOVEDÌ 5 Gennaio 2012 21:00-22:30 Cineforum Voci dal Buio di Giuseppe Carrisi. A seguire dibattito Modera dibattito: Carmelita Breccione Mattucci Ospiti: Rappresentante Centro di assistenza e ospitalità vittime del conflitto (Congo) Sergio Castelli, Provincia di Pisa ✭ VENERDÌ 6 Gennaio 2012 21:00 Cineforum Clown in Kabul di Enzo Balestrieri e Stefano Moser. A seguire dibattito. Modera dibattito: Carmelita Breccione Mattucci Ospiti: Stefano Moser, regista ✭ SABATO 7  Gennaio 2012 21:30 -23:00 Cineforum All the invisible children di Mehdi Charef, Emir Kusturica, Spike Lee, Kátia Lund, Jordan Scott, Ridley Scott, Stefano Veneruso, John Woo.  

COSA VEDREMO

✭ GIOVEDÌ 5 Gennaio 2012 21:00-22:30 Cineforum Voci dal Buio di Giuseppe Carrisi. A seguire dibattito

Voci dal Buio

Un film documentario di Giuseppe Carrisi durata 41 min. Italia 2009 Distributori: VID production Il film documentario, prodotto dalla Provincia di Pisa in collaborazione con Giffoni Film Festival, descrive realtà in apparenza molto distanti e differenti, ma dove di continuo sono violati gli stessi diritti dell’infanzia: Barra, la periferia più disagiata di Napoli, e la Repubblica Democratica del Congo, il paese africano con il più alto numero di bambini soldato. Al centro dell’attenzione, le reali condizioni estreme che i minori, nei due paesi, sono costretti a vivere. Anche se geograficamente lontane, queste due realtà hanno un comune denominatore: i bambini sono vittime designate di una logica perversa che nega e calpesta sistematicamente i loro diritti. Da una parte la Repubblica Democratica del Congo, con il suo “esercito” di bambini soldato, di piccoli sfruttati nei lavori pesanti, abbandonati, vittime della fame e delle malattie, di bambine abusate, di minori accusati di atti di “stregoneria” o rinchiusi nelle carceri; dall’altra, un quartiere del capoluogo campano dove esiste un “esercito” simile, composto da piccoli soldati anche se non è ugualmente visibile: quello delle giovani leve delle cosche criminali che dettano legge in tutta la zona. Giuseppe Carrisi, giornalista Rai, scrittore e documentarista, ha collaborato con Radio Vaticana e, dal 1992 al 1998, è stato inviato del settimanale “Gente”. Ha realizzato numerosi reportages da zone di guerra, come la Sierra Leone, l’Uganda, il Sudan, la Repubblica Democratica del Congo, la Palestina. Da anni collabora attivamente all’attuazione di progetti umanitari in Africa. Nel 2006 ha pubblicato il libro Kalami va alla guerra – i bambini soldato (presentato al Palazzo di Vetro delle Nazioni Unite, a New York, e tradotto in lingua polacca), da cui è stato tratto lo spettacolo teatrale  Cuore buio, ed ha realizzato il documentario Kidogò, un bambino soldato presentato nel 2008 al Giffoni Film Festival. E’ autore del saggio Tutto quello che dovresti sapere sull’Africa e che nessuno ti ha mai detto, dedicato alle piaghe che affliggono il Continente Nero, vincitore del Premio Fregene 2009. È anche presidente della onlus Pizzicarms, che si occupa dei bambini-soldato e delle tematiche relative allo sfruttamento dell’infanzia.

 

✭ VENERDÌ 6 Gennaio 2012 21:00-22:30 Cineforum di Clown in Kabul di Enzo Balestrieri e Stefano Moser. A seguire dibattito.

Clown in Kabul

Un film documentario di Enzo Balestrieri e Stefano Moser con Patch Adams Musiche: Nicola Piovani, Pasquale Filastò durata 58 min. Italia 2002 Distributori: Mikado Clown in Kabul, coprodotto dal comune di Roma con Tele +, è il reportage della missione Patchwork for Peace che un gruppo di ventuno clown italiani guidati da Patch Adams ha fatto a marzo 2002 negli ospedali di Kabul, della valle del Panshir e di Bamyan per portare aiuti umanitari (cibo, materiale didattico, medicinali) e per aiutare i bambini afgani feriti a ritrovare il sorriso. Nel loro viaggio a bordo di un furgoncino dipinto con colori vivaci e coperto di palloncini, i clown visitano ospedali, centri di riabilitazione per mutilati, scuole, campi profughi, lebbrosari, incontrando personaggi attivi nel volontariato (tra i quali Gino Strada, il medico fondatore dell’associazione Emergency) e improvvisando spettacoli di clownerie ovunque ci sia anche un piccolo gruppo di persone a cui donare un po’ di colore e calore umano. Immagini toccanti, forti sensazioni, il dolore, la distruzione e la morte, ma anche il sorriso dei bambini, lo stupore stampato sui loro volti, segnati dalle malattie e dalla malnutrizione, per le performance dei clown dottori armati di bolle di sapone; un “viaggio nelle emozioni”, così definiscono il loro film Enzo Balestrieri e Stefano Moser, ma, principalmente, un profondo atto d’accusa contro tutte le guerre.

 

✭ SABATO 7 Gennaio 2012 21:30 -23:00 Cineforum All the invisible children di Mehdi Charef, Emir Kusturica, Spike Lee, Kátia Lund, Jordan Scott, Ridley Scott, Stefano Veneruso, John Woo.

All the invisible children

Un film di Mehdi Charef, Emir Kusturica, Spike Lee, Kátia Lund, Jordan Scott, Ridley Scott, Stefano Veneruso, John Woo. Musiche: Nicola Piovani, Pasquale Filastò durata 108 min. Francia 2005 Prodotto da: MK Film Productions, Rai Cinema Distributori: 01 Distribution

Fotografia della sofferenza infantile nel mondo. Sette prospettive diverse, in sette paesi diversi (Italia, Africa, Serbia-Montenegro, America, Brasile…) col comune denominatore della condizione di degrado, incomprensione e stenti in cui molto spesso sono costretti a vivere i bambini, anche tra le mura di casa. L’infanzia rubata secondo otto grandi registi, che prestano la loro voce ad un progetto, All the Invisibile Children, i cui proventi saranno devoluti al World Food Programme e all’Unicef.

Il film è composto da sette episodi: Tanza di Mehdi Charef: Tanza è un bambino soldato in un non precisato Paese africano in gierra. Dopo che tutti i membri della sua famiglia sono stati sterminati davanti ai suoi occhi per motivi etnici decide di unirsi ad una banda di piccoli guerriglieri. Quando gli viene affidata la missione di piazzare la bomba in un villaggio di donne e bambini non si tira indietro ma ben presto scopre che l’obiettivo dell’attentato è la scuola elementare che anche lui ha frequentato e finisce per disinnescare l’ordigno. Blue Gipsy di Emir Kusturica: Blue Gipsy è ambientato in un carcere minorile serbo nel quale il giovane Uros sta trascorrendo gli ultimi giorni di pena. Il ragazzo possiede un innato talento per il borseggio ma in carcere ha imparato a tagliare i capelli e vorrebbe andare a lavorare per lo zio parrucchiere. Il padre, un criminale dall’indole violenta, ha invece per lui altri progetti. La festa del carcere diventa anche l’occasione per celebrare la sua liberazione ma poche centinaia di metri fuori dalla prigione eccolo di nuovo costretto ad un furto. Nella fuga disperata Uros finisce per scavalcare di nuovo le mura rassicuranti e protettive del carcere. Jesus Children of America di Spike Lee: in questo episodio la protagonista è Blanca, una ragazzina di colore che abita a New York. Il padre, reduce dalla guerra del golfo, ha contratto il virus H.I.V. trasmettendolo alla madre e quindi alla bambina durante la gravidanza. Gli amici di scuola la prendono in giro in modo sempre più pesante e violento ed arrivano a discriminarla in tutte le attività. Blanca decide allora di rivolgersi ad un’associazione che offre assistenza psicologica ai ragazzi malati: lì si sente finalmente accolta ed accettata. Bilù e Joau di Kátia Lund: Bilu e Joao sono sorella e fratello e vivono di piccoli espedienti ai margini di San Paolo del Brasile. Dall’alba fino a notte inoltrata girano instancabilmente da un capo all’altro della metropoli in cerca di rifiuti riciclabili da poter vendere per pochi spiccioli. Affrontano tutti i pericoli e le situazioni problematiche con grande spirito d’iniziativa e buon umore. Jonathan di Jordan Scott e Ridley Scott: Jonathan è un fotografo di guerra inglese logorato psicologicamente dal suo lavoro. Mentre attende di partire per l’ennesimo viaggio in zone di guerra si lascia andare ad un ricordo-sogno nel quale si rivede bambino in compagnia di due amici d’infanzia. Il ricordo remoto si fonde con quelli molto più recenti e Jonathan si ritrova a condividere la sorte dei bambini sotto i bombardamenti. L’esperienza lo rende più consapevole e pronto per affrontare il nuovo viaggio. Ciro di Stefano Veneruso: Ciro è un ragazzino della periferia degradata di Napoli. Vive di piccoli furti compiuti con un coetaneo e sogna di fuggire da una realtà sociale opprimente e da una situazione familiare insopportabile. Attorno a lui il coro dei luoghi comuni sordi ad una possibile speranza di cambiamento. Song Song and Little Cat di John Woo: Song Song e Little Cat sono due bambine dalle esistenze agli antipodi: la prima vive nel lusso ma la separazione dei genitori getta lei e la madre nella più totale apatia; la seconda invece è una trovatella che è stata allevata da un vagabondo estremamente povero ma molto affettuoso. L’unico punto di contatto tra le due piccole protagoniste è una bambola che, gettata per noia da Song Song sotto un cavalcavia, viene raccolta da Little Cat e diventa la sua amica più preziosa.